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Archive for the ‘Pubblicità’ Category

Sulla scia del revival delle pubblicità retro, anche la Bahlsen, la nota azienda di prodotti di pasticceria, ha organizzato un’esposizione delle confezioni e delle pubblicità che l’hanno resa celebre a partire da fine ottocento, attraverso gli stili dell’art nouveau, déco e liberty.

La mostra si tiene a Bologna e si intitola “Bahlsen, il gusto dell’arte dal 1889”. Sarà visitabile dal 27 marzo al 15 maggio, a Palazzo Pepoli Campogrande, Via Castiglione 7, con ingresso gratuito e degustazione delle specialità al cioccolato della Bahlsen, accompagnate da un buon caffè.

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Una mostra che si visita tutta d’un fiato. Anzi tutta d’un sorso. Si chiama Sorsi da star ed è un’iniziativa della Sanpellegrino in collaborazione con Gambero Rosso, che hanno esposto a Roma, nella Città del gusto, gli scatti fotografici dei film e delle pubblicità degli anni ’50 e ’60 che hanno come protagonisti le grandi star del cinema italiano e internazionale. Sono proprio queste star, infatti, il filo conduttore della “stella” più famosa d’Italia, oggi simbolo dell’italian style. Tra questi personaggi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Gina Lollobrigida, Sofia Loren, ma anche Frank Sinatra e Paul Newman. Un viaggio in una fetta di storia della pubblicità davvero affascinante.

La mostra è visitabile gratuitamente fino al 10 aprile, secondo gli orari di apertura della Città del gusto: dal martedì al venerdì: ore 9.00 – 24.00; sabato: 19.00 – 24.00; chiusura: domenica e lunedì.

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Due grandi realtà produttive di mele del Trentino tornano a darsi battaglia a suon di spot. In questi giorni il consorzio Melinda, torna a pubblicizzare “Melasì”, una linea di mele colpite da grandinate e commercializzate a un prezzo più favorevole. La comunicazione costruita intorno a questo prodotto parte proprio dal difetto, ossia l’aspetto danneggiato dalla grandine, passando poi a sottolineare la qualità e la bontà con il claim “Melasì. Buona dentro”.

Per incentivare l’acquisto, la campagna pubblicitaria televisiva, in onda anche nelle telepromozioni della trasmissione di Gerry Scotti “Chi vuol essere milionario”, fornisce alcune ricette particolari, raccolte sotto il nome di “coccole di Melasì”, appositamente create per Melinda da chef rinomati, a dimostrazione che la convenienza si può coniugare con qualità, gusto e sana alimentazione. Si direbbe quasi una mela “a portata di crisi”…

 

Dall’altra parte, scorre in tv la campagna pubblicitaria “Alta come una mela Val Venosta”, della VIP, l’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta. Il messaggio punta più molto in alto rispetto a quello di Melasì, prendendo a pretesto l’altitudine a cui si coltivano queste mele. La parola d’ordine, infatti, è “Altezza”, coniugata in varie accezioni a seconda delle circostanze presentate: dai tacchi della modella, all’atleta di salto con l’asta, dall’acuto di un neonato al collo della giraffa. Nel caso delle mele ovviamente è l’alta quota che viene parafrasata con l’eccellenza qualitativa.

 

E le mele della nostra Val d’Agri? mele-alta-val-dagriLa piccola valle del tratto iniziale dell’Agri ha tra i suoi prodotti tipici anche le mele, grazie a un ambiente – con caratteristiche orografiche peraltro simili alle valli trentine – che permette di ottenere prodotti di alta qualità. La realtà produttiva non è certamente comparabile a quelle dell’Alto Adige: meno di 10 aziende, per circa 200 ettari di superficie, eppure nessun produttore dovrebbe negarsi un po’ di pubblicità. In attesa di poterne parlare, sgranocchiamoci una mela!

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pasta1L’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, li ha multati complessivamente per 12,5 milioni di euro. Sono 26 produttori di pasta, compresa l’associazione di categoria Unipi che li rappresenta, incolpati di aver deciso di comune accordo di aumentare i prezzi al consumo della pasta nel 2006 e nel 2008. Barilla ha avuto una multa di 6 milioni di euro, De Cecco di oltre 1.300.000 euro, Divella di 1 milione di euro. 

 

E ora come rispondono queste grandi aziende a una stoccata del genere? Recuperando l’immagine e la credibilità presso i consumatori con la pubblicità.

Hanno comperato intere pagine dei quotidiani italiani, in cui hanno scritto delle vere e proprie lettere ai consumatori e alle famiglie italiane. Quella dell’Unione pastai italiani recita così: “Nessuna intesa per influenzare i prezzi della pasta. I pastifici italiani da sempre vicini ai consumatori“.

Sulle home page dei loro siti internet campeggia una finestra con le posizioni delle aziende in merito a questa vicenda con i comunicati stampa ufficiali.

 

Barilla in questi giorni esce poi con una campagna pubblicitaria chiamata “132 anni in 132 secondi” che ripercorre tutta la storia dell’azienda di Parma dagli albori, con un riuscito effetto filmico, a tratti sentimentale.

La pubblicità continua ad affabulare anche in tempo di crisi, anche nel dubbio di un comportamento commerciale trasparente, e con sapienza scenica continua a tenere salda nell’immaginario collettivo la celebrità di questi grandi pastai. Nonostante le indagini, le multe, colpevoli o innocenti, rappresenteranno sempre la pasta italiana nel mondo.

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Non poteva mancare quel “capo di salsiccia”, simbolo della genuinità e della tradizione agricola lucana, nel recente spot televisivo sulla nostra regione: B Basilicata Bella scoperta (guarda lo spot). Una pubblicità di promozione turistica andata in onda durante le serate del Festival di Sanremo. Realizzato da Ck Associati e Polysis su commissione dell’Apt, presentato alla Bit di Milano e interpretato dal Trio comico “La Ricotta”. Insomma un lancio di tutto rispetto, con un messaggio che invita a visitare la Basilicata.

Ma ci sono due elementi che restano nascosti al primo sguardo. Il primo è la figura centrale di Leonardo Da Vinci, che non è soltanto una replica di quanto già proposto in altri filmati (vedi lo spot “4 Salti in padella” o il film con Troisi e Benigni “Non ci resta che piangere”) ma è un colto riferimento al recente ritrovamento ad Acerenza di un quadro rinascimentale che sembrerebbe essere proprio un ritratto del genio fiorentino.

Il secondo messaggio implicito è quella salsiccia che sbuca dalla valigetta professionale, con un simpatico effetto comico, a cui viene dato risalto con l’ammiccamento finale dell’attore. Sembra voler dire che nel futuro della Basilicata ci sarà ancora la tradizione del mangiar sano e genuino, che continuerà a prendere per la gola turisti e visitatori.

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