Un grande comunicatore del periodo tra le due guerre. Un pittore, illustratore, scenografo, vignettista, divulgatore agricolo. Questo e molto altro fu Guido Spera, in arte Giesse. Un uomo nato a Tito ma vissuto prima a Potenza e poi a Matera, che lavorò presso le Cattedre ambulanti delle due province. E’ qui che perfezionò il suo amore per la terra e per il mondo agricolo, scrivendo articoli divulgativi, ma soprattutto utilizzando il linguaggio delle illustrazioni, consapevole che la parola scritta non avrebbe potuto essere colta della maggior parte di contadini analfabeti di quel tempo, e che dunque si rischiava di non far arrivare a destinazione le innovazioni tecniche che i divulgatori andavano sperimentando.
Un esempio per tutti può essere la rubrica “L’epistolario di Carminuzzo Valente” che Spera aveva ideato per “Agricoltura Materana”, mensile della Cattedra Ambulante di agricoltura di Matera. La grande modernità di questa rubrica sta nell’essere scritta in dialetto, e in particolare, in un dialetto “lucano”, frutto di una sintesi linguistica che Spera aveva fatto dei vari e differenti dialetti della regione. Il personaggio di Carminuzzo rappresentava lo stereotipo dell’agricoltore lucano, che poneva le sue vicende e le sue problematiche agricole al giornale.
Della figura e delle opere di Guido Spera si parlerà in un convegno a Matera venerdì 24 aprile alle 18.00 presso la Mediateca provinciale. L’occasione è la presentazione del libro “Guido Spera – L’Arte illustrata e il divulgatore agricolo”, un lavoro di Giuseppina Laurino, Filippo Radogna, Carmelo e Irene Settembrino. L’evento è stato inserito nel cartellone della XI Settimana della Cultura.